giovedì 9 ottobre 2008

Eolico Off Shore


Vento e Mare hanno sempre avuto un ruolo importante nell'immaginario umano. Non a caso anche nella mitologia Greca, il Dio del Mare Poseidone, era il Genero di Eolo, il Dio dei Venti.

In tempi antichi, il vento era quello che riempiva le vele delle barche, ed in alcuni casi, quello che provocava tempeste se diventava troppo forte. Ma ai giorni nostri, questo connubio può essere inteso in maniera assai più produttiva.

Se vivessimo in Danimarca, immagini tipo quella che vedete sarebbero all'ordine del giorno. In quel paese infatti, ben il 25% della produzione energetica deriva dall' Eolico. Come potete purtroppo immaginare, l' Italia non è nemmeno vicina a queste percentuali. E non certo per l'assenza di questi due elementi.

La nostra bella penisola gode (anzi, godrebbe...) di un ottimo potenziale per l'installazione di questi campi Eolici in Mare, i cosìdetti OffShore, ma ahimè per il momento siamo il solito fanalino di coda. I nostri quasi 12000 Km di costa, fornirebbero infatti una piattaforma ideale per l'installazione di questi impianti.

A dire il vero alcuni progetti sono ora al vaglio. Uno in Sicilia, dove 115 aerogeneratori fornirebbero energia fino a 575 MW (abbastanza per 390.000 famiglie siciliane...), un altro in Molise (con 54 turbine proposte) ed un paio anche in Puglia (150 turbine in tutto). Ancora lontani dai Mega impianti scandinavi, ma è sempre un buon inizio.

A contrastare la diffusione di questi impianti eolici in tutto il Bel Paese, ci pensano però vari comitati, che mossi dalla presunta salvaguardia di ambiente e mare, si muovono compatti nel fronte del "No al Vento". Va detto che TUTTE le strutture presenti nel resto del mondo, forniscono dati esattamente opposti al benessere ambientale.

Le tecnologie moderne consentono infatti di installare questi colossi anche in mare aperto, con danni assolutamente irrisori (molti meno comunque di alcune orribili costruzioni che vediamo in giro per il paese), nè impediscono minimamente lo svolgere di azione di navi e pescherecci, nè possono produrre troppo rumore (a 3km dalla costa?), nè infine risulterebbero un danno per i volatili di passaggio (sono ancora molti di più quelli che muoiono su auto e finestre...).

E persino l'ultima delle obiezioni, quella di deturpare la visione del paesaggio, sembra essere l'ennesima scusa per non utilizzare questo prezioso strumento fautore di energia pulita. A voi non piacerebbe poter osservare intorno a noi queste installazioni incredibili che producono energia senza distruggere e consumare l'ambiente? Meglio una raffineria, o una centrale di Carbone? Mah... ai posteri (se ci saranno..) l'ardua sentenza.

mercoledì 8 ottobre 2008

Thomas R. Malthus

Questo nome, ai più, apparirà sconosciuto, ma questo economista di fine settecento non solo ha influenzato molte delle ricerche future (come quella di Darwin), ma gli eventi che stanno attraversando il nostro pianeta sembrano quasi cominciare a dargli ragione.

Quando in quegli anni, espose la sua teoria nel libro ""Saggio sui principi della popolazione" nessuno o quasi gli dette molto credito, ma la sua predizione continua ad avverarsi.

Quello che appare "banale" nelle sue parole, è altrettanto "preoccupante"... egli sosteneva infatti che il continuo crescere della popolazione avrebbe portato inevitabilmente ad impoverirsi della qualità della vita, questo dovuto anche al fatto che se da una parte il numero di abitanti tende a crescere secondo una proporzione geometrica (quindi più velocemente...), la produzione alimentare cresce invece con rapporti aritmetici.




Le critiche non hanno tardato a farsi sentire, tanto da relegare la sua pessimistica previsione ad una semplice "ingenuità". I più sostenevano altresì che se era vero il suo teorema, era altrettando vero che esso dimenticava che uno dei fattori fondamentali nella crescita demografica era anche il correlativo aumento di "menti innovative" le quali avrebbero potuto (e dovuto...) equilibrare il tutto con il proprio "genio" e le nuove tecnologie derivate.

In effetti (anche se in maniera sconsiderata) la tecnologia ha aiutato il mondo occidentale ha sopperire al previsto disastro (almeno apparentemente). Le tecnologie agricole hanno reso possibile produzioni al tempo impensabili, e le stesse tecnologie hanno provveduto ha scavare le profondità della terra per ottenere minerali e sostanze indispensabili con sempre maggiore efficenza.

Ma malgrado tutto questo ci troviamo oggi più che mai di fronte a questo "fantasma" di recessione. I ricercatori ipotizzano che intorno al 2050 la terra sarà abitata da più di 9 MILIARDI DI PERSONE (come sempre la maggior parte nei paesi con minore sviluppo), un numero davvero spropositato se si considera la situazione attuale.

Al momento poi, non sembra esserci nè la volontà nè l'occasione per rendere tutte le scoperte di cui disponiamo, accessibili e producibili a livello abbastanza alto da poter fornire cibo ed energia a questa moltitudine di persone. (intendiamoci, la cosa sarebbe già da ora FATTIBILE, ma non si vede davvero come si possa attuare senza una svolta radicale)

Per completezza, va detto che i metodi suggeriti da Malthus per non incorrere nelle sue previsioni, sono altrettanto assurde. Da buon Pastore Anglicano quale era, il suo modo per liberarsi dalla crescita demografica era semplicemente l'astinenza sessuale (non si riesce a parlare di prevenzione ora, figuriamoci all'epoca...).

Ma quello che è certo è che oggi come allora, la possibilità di un disastro globale è quanto mai prossima.